Un ottimo strumento di invio e-mail è sufficiente per il successo delle tue campagne?

Bene, è fatta. Hai deciso di affidare le tue campagne e-mail alla piattaforma di Contactlab. Adesso? Quali altri passaggi sono fondamentali affinché le tue spedizioni siano efficaci, le comunicazioni arrivino nell’inbox dei contatti corretti e questi reagiscano ai contenuti proposti loro?

Il valore di un buon database

Ogni volta che ci troviamo di fronte all’attivazione di un nuovo sender oppure alla richiesta di utilizzare un nuovo database, i nostri esperti di deliverability sono pronti per suggerire alcune indicazioni preziose e utili a migliorare la qualità dei dati e di conseguenza il risultato della spedizione.

Spedire significa configurare tutti gli aspetti tecnici dell’invio ma anche prendersi cura delle liste da indirizzare e quindi della reputazione del sender – ossia del tuo brand. Una cattiva reputazione infatti porta molto presto a essere filtrati, o peggio bloccati, dai principali domini destinatari e questo riduce l’efficacia di ogni attività e-mail.

Mentre una cattiva reputazione si ottiene purtroppo in pochissime mosse sbagliate, una buona reputazione si costruisce con tempo e fatica. Recuperare una reputazione rovinata è molto più difficile, dispendioso e incerto che mantenerla buona, prestando attenzione nel corso del tempo.

Ecco perché partire con il piede giusto nell’utilizzo di un nuovo database risulta molto importante. Tra le nostre proposte che vanno in questa direzione, troviamo le procedure di Vetting e di Boarding.

Cosa è il Vetting

Un processo di qualificazione: un semplice questionario sottoposto al brand sul database in oggetto – e sul flusso di e-mail, da compilare prima che sia effettuato qualsiasi invio su di esso. In questo modo sono fornite ai nostri esperti informazioni che consentono loro di completare l’analisi in autonomia e attraverso approfondimenti a diversi livelli. L’obiettivo è quello di individuare le migliori:

  • Configurazioni tecniche: dall’implementazione di IP dedicati o condivisi a domini dedicati per il mittente dei messaggi o per i link di tracciamento contenuti nelle e-mail.
  • Modalità di avvio dell’uso del database o del flusso di e-mail: ad esempio il processo di Boarding che vedremo nel dettaglio di seguito.

Perché questa fase dia un risultato davvero utile, occorre che le indicazioni fornite dai brand siano complete e il più possibile corrette altrimenti l’efficacia di tutta l’analisi è pregiudicata.

Cosa è il Boarding

Boarding example

 

É la fase che nell’esempio sopra precede la data del 15 aprile e che mette in campo risorse per migliorare gli indicatori di successo delle tue campagne e-mail. Nel grafico risulta evidente l’impatto della procedura: i tassi di apertura sui vari domini riceventi riflettono un movimento altalenante che viene stabilizzato nel tempo ricorrendo ad azioni mirate sotto la guida dei nostri esperti. Se ti interessa sapere quali azioni sono state intraprese in questo singolo caso, contattaci.

Si tratta essenzialmente di una procedura di riduzione del rischio causato dall’utilizzo di un nuovo database di qualità non certa, e la cui durata dipende dai risultati man mano ottenuti durante la sua stessa esecuzione.

Lo scopo principale è individuare eventuali punti critici e scoprire le modalità migliori per gestirli o limitarli evitando così che nuove liste provochino danni irreparabili alla reputazione del sender a causa di un uso massivo o incauto.

Come funziona

Il database è prima di tutto campionato su base statistica e successivamente segmentato in tranche la cui dimensione è determinata in base al risultato del campionamento.

Sia al campione iniziale che alle successive tranche sono poi inviate spedizioni e-mail in modo regolare:

  • Non più di una al giorno per destinatario.
  • Per un periodo la cui durata dipende dalla dimensione del database, dai risultati del campionamento e dal continuo monitoraggio degli invii regolari a valle del campionamento.

I fenomeni rilevanti che sono valutati inizialmente e poi misurati e rivalutati nel corso del processo comprendono:

  • Le informazioni raccolte nel Vetting.
  • I tassi di hard bounce – ossia gli indirizzi invalidi – e il loro scostamento da valori best practice di riferimento.
  • I tassi di spam e le segnalazioni di abuso.
  • I tassi positivi di engagement: aperture e click.
  • Il risultato dell’esame dei filtri antispam sui messaggi inviati durante la fase di Boarding.
  • Il risultato dell’osservazione dell’Inbox Placement.
  • La distribuzione verso i domini di destinazione.

Nella maggior parte dei casi la procedura dura poco e il brand può iniziare a spedire. In altre situazioni invece è necessario più tempo per arrivare poi a verdetti magari sotto le aspettative. Tuttavia ignorare eventuali problematiche non è il modo migliore di procedere. La posta in gioco è alta e i benefici di un approccio simile, decisamente evidenti.

Cosa può rivelare il Boarding?

I risultati possono essere vari e molto differenti fra loro. Nel peggiore dei casi un database può risultare inutilizzabile ma anche richiedere:

  • Azioni speciali come il re-optin dell’intera base dati.
  • La separazione in segmenti di qualità differente.
  • Iniziative di riattivazione.
  • L’eliminazione di segmenti problematici ad esempio a causa della modalità di raccolta originale dei dati o dell’obsolescenza.
  • L’adozione di un approccio di avvio differente su segmenti differenti.
  • L’utilizzo di IP dedicati differenziati.

Concludendo

Qualunque sia l’esito, queste procedure offrono indicazioni puntuali da mettere in atto e ritagliate sull’esigenza specifica del brand in quel determinato momento. Si tratta di un lavoro di squadra che parte e passa dalla collaborazione costante fra il brand e Contactlab.

Chiamaci e vedremo insieme come la Contactlab Marketing Cloud e le competenze di un team di esperti possono aiutarti a disegnare e attivare campagne marketing di successo a supporto del tuo business.