Filtri antispam, spam words e come testare prima dell’invio – 3° Puntata

Il problema della posta indesiderata è molto diffuso e rappresenta uno degli incubi maggiori per chi comunica. Esistono tuttavia diverse tecniche anti-spam. In questo articolo ci concentreremo sui filtri antispam basati sul contenuto perché conoscerli può fornire importanti indicazioni in fase di creazione email, aiutando a prevenire potenziali problemi di filtraggio.

I filtri antispam: una panoramica

Molti filtri antispam si basano sull’analisi del contenuto di messaggi per capire se la costruzione della comunicazione, il messaggio o alcune immagini siano in realtà solo fonte di messaggi indesiderati.

Due dei più popolari filtri antispam basati sul contenuto sono SpamAssassin e CloudMark. Sono inseriti in modo automatico all’interno delle caselle di molti provider di posta e utilizzano approcci complementari tra loro, pertanto conoscerli entrambi risulta particolarmente rilevante.

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  • SpamAssassin

Utilizza una grande varietà di tecniche per estirpare la spam dalle caselle di posta, tra cui principalmente una combinazione di regole che cercano contenuto sospetto e altri segnali di spam.
Il processo prevede l’analisi di ogni messaggio ricevuto e l’assegnazione di un punteggio totale sulla base delle singole caratteristiche.
Generalmente sono considerati spam tutti i messaggi che risultano avere un punteggio totale uguale o superiore al valore “5”. Però, trattandosi di un software aperto e gratuito, ogni installazione può essere altamente personalizzata rendendo il filtraggio più lascivo (alzando la soglia sopra il 5) o più aggressivo (impostando un punteggio inferiore a 5).

Nota: è possibile verificare il punteggio SpamAssassin direttamente da Send, all’interno dello strumento di creazione email.

  • CloudMark

Cloudmark Inc è un’azienda privata che fornisce protezione contro la spam, virus, phishing e altre minacce legate ai messaggi email e mobile. Il servizio è implementato su oltre 1 miliardo di utenti dei più grandi ISP del mondo, proteggendo il 12% degli account email globali.
CloudMark utilizza la rete di caselle su cui è installato per creare delle impronte caratteristiche delle email di spam e determinare così messaggi simili, auto-adattandosi costantemente. In poche parole CloudMark divide ogni email in una serie di porzioni distintive (header, corpo, footer, testo, immagini, etc.) e sulla base delle segnalazioni degli utenti “impara e memorizza” quali elementi si ripetono nei messaggi di spam, come fossero una caratteristica di un messaggio non gradito.
Per questa ragione, non è raro che un messaggio inizialmente non considerato spam da CloudMark venga filtrato in corso d’opera se quella campagna è oggetto di spedizioni attraverso più speditori e liste inaffidabili.

Nota: il Team Deliverability di Contactlab ha degli strumenti per verificare eventuali filtraggi Cloudmark.

Come ridurre i rischi di filtraggio antispam agendo sul contenuto delle mail

  • Codice HTML pulito

Come per ogni lingua, l’HTML ha le proprie regole di grammatica, vocabolario e sintassi. Alcuni documenti HTML potrebbero quindi violare alcune regole o contenere semplicemente errori di battitura che potrebbero far finire la tua comunicazione nella posta indesiderata. Esistono quindi dei processi di verifica chiamati “validazione” per controllare che un documento segua le regole e possa essere definito valido. Un esempio tra tutti è validator.w3.org dove puoi controllare la qualità del tuo HTML.

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Ma la validazione può essere una vera sfida! Spesso infatti mostra molti falsi positivi e sarà quasi impossibile riuscire a far validare totalmente una email “moderna”, ma è comunque importante controllare i risultati del test per avere indizi su eventuali problemi del codice.

  • Bilanciamento testo immagini

Punta ad un buon equilibrio di testo e immagini in una modalità che abbia senso per il tuo business.
Nel corpo del messaggio, usa del testo in modo che la comunicazione sia chiara anche nel caso in cui le immagini non vengano mostrate.

Inoltre fai attenzione alle dimensioni e cerca di non superare mai i 20kb in quanto l’uso di immagini particolarmente pesanti senza nessun testo di supporto può far allarmare i filtri anti-Spam. Gli spammer tendono infatti ad utilizzare immagini grandi al posto del testo in modo che i programmi non siano capaci di leggerne il contenuto.

  • Non usare abbreviatori URL

Abbreviare il meno possibile URL con strumenti come bit.ly , tinyurl.com , etc. in quanto gli spammer ne hanno abusato per celare i loro link (spesso già blacklistati e pericolosi). Di conseguenza alcuni filtri anti-Spam hanno blacklistato i domini degli URL shortener e utilizzarli può mandare la tua email nella Junk folder!

  • Evitare di inserire link in chiaro nel testo

L’HTML permette di inserire link da qualunque testo a qualunque URL. I malintenzionati possono perciò nascondere link pericolosi sotto dei link apparentemente legittimi.
Inserisci link quindi solo verso testo e immagini “pure” e MAI indirizzi nella forma www.URL.com: dato che il tracciamento dei link (importante per il marketing) riscrive le tue URL, i filtri possono rilevare l’incoerenza tra link mostrato e link reale e «nel dubbio» filtrare le tue email legittime!

  • Disiscrizione presente e visibile

La possibilità di disiscrizione deve essere presente e ben visibile perché se gli utenti non possono disiscriversi (facilmente) finiranno per segnalare il tuo messaggio come Spam danneggiando gravemente la tua reputazione: meglio perdere un utente oggi che essere filtrato domani!

  • Versione testuale alternativa

Le email possono essere spedite in versione testuale, HTML o HTML con versione testuale alternativa. Un buon consiglio è usare sempre una versione testuale alternativa per ridurre i problemi con gli anti-Spam in quanto valutano positivamente una versione testuale alternativa perchè alcune app e client email non gestiscono l’HTML e alcune persone semplicemente lo preferiscono (e bloccano le email HTML). La  versione testuale dev’esser comunque quanto più coerente possibile rispetto alla versione HTML.

In Send è possibile auto-generare la versione TEXT con il click di un bottone.

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  • Le spam Words

In passato esistevano delle parole proibite, le cosiddette Spam Words, che andavano evitate per non finire in spam, oppure che gli stessi spammer aggiravano attraverso semplici stratagemmi e la parola “viagra” diventava “v1agra” aggirando così il filtro. Ironicamente, una email legittima con certe parole poteva finire automaticamente in spam e una email spazzatura poteva finire in inbox semplicemente mascherando le parole calde.

Fortunatamente i filtri anti-spam si sono evoluti e difficilmente sarà una singola parola a determinare il posizionamento nello spam folder. Questo non significa però che vadano usate: è possibile che l’uso di Spam Words possa ancora contribuire al peso totale del filtraggio.

Ma, per quanto ancora oggi sia importante evitare testo assimilabile alla SPAM, questo non è di certo sufficiente! I moderni Anti-Spam usano infatti dei Filtri Bayesiani per dedurre il valore di una email dal comportamento utente.

Il filtro bayesiano applica all’analisi delle email un teorema, espresso per l’appunto da Bayes, secondo il quale ogni evento cui è attribuita una probabilità è valutabile in base all’analisi degli eventi già verificatisi. Nel caso dell’analisi antispam, se in un numero n delle email analizzate in precedenza l’utente ha marcato come spam quelle che contenevano una determinata parola, il filtro ne dedurrà che la presenza di quella parola innalza la probabilità che le email seguenti contenenti quella parola siano a loro volta spam.

Per concludere diciamo quindi che dovresti:

  • concepire le tue email in modo da aumentare l’interazione
  • testare sempre le email prima di spedirle
  • monitorare le performance per dominio
  • seguire le best practice sul contenuto

Ma soprattutto.. usare il buon senso in ogni scelta relativa al copy o al design di una email. Mettiti nei panni di chi riceve e chiediti se quel messaggio è posta gradita o indesiderata.

E se ti servisse un aiuto professionale.. C’è sempre il Team Deliverability di Contactlab a tua disposizione!

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Flow in azione: crea journey automatizzati in pochi semplici click

La piattaforma di Contactlab mette a disposizione Flow, lo strumento per creare journey automatizzati e personalizzati in tutta facilità, grazie all’interfaccia intuitiva e alla progettazione in modalità drag and drop. Il brand sceglie non solo il canale di comunicazione più adatto, ma anche le tempistiche e crea percorsi differenti sulla base del comportamento dei clienti.

Sei curioso di vedere come funziona? Guarda il breve video tutorial!

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Fatti trovare pronto al GDPR: traccia i consensi dei tuoi contatti

Il conto alla rovescia per l’entrata in vigore del GDPR sta per terminare! Ma non preoccuparti, la piattaforma di Contactlab ti offre tutti gli strumenti necessari affinché tu possa attivare tutte le misure per essere in regola con le direttive del nuovo regolamento europeo.

Oltre a un’elevata sicurezza nell’archiviazione delle informazioni, la piattaforma ti permette di gestire i dati dei tuoi clienti in modo dinamico, garantendo l’aggiornamento in ogni istante e il controllo su di essi.

Tutti i dati raccolti e immagazzinati sono facilmente reperibili in Hub grazie al profilo unico del cliente. Qui è possibile gestire e mappare i consensi di ogni singolo contatto presente in piattaforma grazie alla presenza di campi proprietà predefiniti.

GDPR

Cliccando sulla voce clienti all’interno di Hub, avrai accesso al punto in cui tutti i contatti presenti nel database sono salvati. Cliccando su ogni singolo profilo e scegliendo di modificarlo è possibile accedere all’area consensi e procedere con i cambiamenti a ogni singolo profilo. Per maggiori informazioni su come modificare un contatto consulta l’apposita sezione della guida di Hub. L’area appare divisa in sezioni.

La prima è dedicata alla parte disclaimer letto e accettato e contiene le informazioni relative a quando il contatto ha dimostrato il consenso. Le altre sezioni invece sono dedicate agli specifici consensi richiesti come:

  • Marketing
    • Tradizionale
      • Telefonico
      • Cartaceo
      • ……
    • Automatico
      • Sms
      • Email
      • ……
    • Profiling
      • Classico
      • Online
    • Soft Spam
      • Email
      • Cartaceo
    • Trasferimento dati a terze parti
      • Profiling
        • …..
      • Marketing
        • ……

Per ogni singolo consenso:

  • dimostrazione di consenso
  • richiesta della limitazione del consenso
  • opposizione del consenso

è possibile definire lo stato: come attivo o non attivo.

GDPR

Una volta impostati i consensi, Hub inizierà a registrare ogni variazione apportata all’interno di un registro, in modo da poter avere uno storico preciso e aggiornato in caso di controversie. L’accesso  a questo registro sarà limitato agli utenti con un ruolo DPO. L’obiettivo è mantenere la tracciabilità di ogni modifica apportata, garantendo la totale sicurezza al cliente e la gestione dei dati all’azienda.

Nota: i consensi possono essere modificati in modo automatico su tutto il database solo via API. Dall’interfaccia utente è possibile procedere a modifiche solo in modo puntuale, contatto per contatto.

Grazie anche a questa modalità di trattamento dei consensi la piattaforma di Contactlab ti permette di farti trovare pronto all’entrata in vigore del GDPR.

Per maggiori informazioni riguardo alla nuova normativa europea leggi il nostro approfondimento o guarda il webinar.

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Le tue comunicazioni sono efficaci? Chiedilo ai tuoi contatti!

Obiettivo

La strategia di comunicazione scelta è quella giusta per raggiungere l’obiettivo prefissato?  L’oggetto della mail susciterà l’interesse della tua audience? In questo tutorial vedremo insieme come poter rispondere a queste e altre domande e inviare campagne di comunicazione efficaci ai tuoi contatti grazie all’utilizzo dell’A/B Test.

A breve pubblicheremo invece degli approfondimenti su quali elementi e contenuti ti permettono di poter scrivere email interessanti, che catturino l’attenzione e siano lette.

Ritorniamo a noi e definiamo però prima cosa si intende per A/B Test e poi in che modo possa aiutarti per far crescere il business.

Procedimento

L’A/B Test consiste nell’invio di una comunicazione di test appunto, a una piccola porzione del tuo target complessivo. Alla metà dei componenti di questo gruppo sarà inviata una versione A della tua comunicazione e all’altra metà una versione B che differiscono fra loro per diversi elementi. Trascorso un intervallo di tempo preimpostato sarà valutata quale, tra le due versioni, è risultata vincente analizzando i parametri scelti in precedenza dal brand come ad esempio il numero di aperture o click, e quella versione sarà quindi mandata alla parte restante del tuo target: quella non ancora raggiunta da alcuna comunicazione.

In questo modo puoi essere sicuro che la comunicazione che si è dimostrata la migliore per il gruppo di test, sarà quella spedita alla maggioranza dei tuoi contatti. La scelta casuale dei componenti del test conferisce oggettività all’esperimento, dando evidenza concreta dell’andamento di una strategia di comunicazione tramite dati misurabili.

In un contesto in cui un contatto riceve svariate email quotidianamente è importante capire quali elementi lo possano interessare maggiormente e spingerlo a leggere una determinata comunicazione, in modo che l’azienda possa raggiungere i propri obiettivi efficacemente.

Impostare delle campagne di A/B Test è molto semplice e gli elementi che possono essere testati sono i più svariati: l’oggetto della comunicazione, il mittente, la call to action, il copy o anche il design stesso della comunicazione.

La piattaforma di Contactlab ti permette di dare vita a campagne di A/B Test in tutta facilità e in pochi semplici passi. Vediamo insieme come fare.

  1. Accedi alla piattaforma e collegati al modulo Send
  2. Seleziona Crea > Spedizione email
  3. Una volta scelto il gruppo mail al quale inviare la spedizione clicca Crea spedizione
  4. Nella fase di selezione della procedura clicca crea nuovo a/b test

comunicazione A/B Test

  1. Imposta i parametri di spedizione: il titolo della spedizione, il filtro a cui spedire, il formato della spedizione, se utilizzare testo dinamico, includere allegati e tracciare aperture e click. Per maggiori informazioni sulla creazione di una spedizione consulta l’apposita sezione della guida.
    Nota: nel caso di A/B Test l’inserimento del titolo della spedizione è obbligatorio e il target sul quale effettuare il test deve essere di almeno 100 contatti
  1. A questo punto entri nella sezione di impostazione dei parametri dell’A/B Test
    1. Hai la possibilità di impostare due titoli differenti per le due spedizioni. Il titolo è infatti un elemento molto importante che, se accattivante, può portare all’effettiva apertura della comunicazione
    2. Scegli la percentuale dei destinatari a cui saranno inviate le due versioni del messaggio e la percentuale di utenti a cui sarà inviato il test vincitore
      Nota: diminuendo troppo la numerosità  dei test si aumenta il numero di utenti che riceveranno la spedizione vincente, ma i test risultano meno significativi perché si riduce la significatività del campione statistico
    3. Seleziona poi il criterio Variabile ovvero l’elemento per cui le due spedizioni differiranno. Possono essere l’indirizzo del mittente, l’oggetto della mail o il contenuto della stessa
    4. Imposta infine il criterio di vincita ovvero l’elemento sul quale sarà valutato quale delle due spedizioni risulta effettivamente migliore rispetto all’altra e quindi utilizzata per l’invio definitivo.
      Nota: il suggerimento degli esperti rimane comunque quello di indicare manualmente la comunicazione vincitrice per il successivo invio.

comunicazione A/B Test

  1. Nello step Contenuto del messaggio inserisci i dati del mittente, l’oggetto del messaggio, il testo in formato HTML e il testo alternativo
    Nota: in base al Contenuto variabile selezionato nella pagina precedente (indirizzo del mittente, oggetto della mail oppure contenuto del messaggio) sarà possibile inserire le varie versioni del test A e del test B.
  2. Nella sezione Riepilogo e Anteprima è consultabile il riepilogo delle impostazioni date alla spedizione. Nella sezione Opzioni A/B Test è possibile visualizzare l’anteprima delle due versioni del messaggio

comunicazione A/B Test

  1. Dopo aver controllato tutti i campi procedi con il Metodo di spedizione. È possibile effettuare una spedizione di test per ciascuna versione. Infine clicca su Fine per concludere l’invio e accedi alla sezione sezione Comunica
    Nota: nel caso di spedizione A/B Test l’estrazione dei contatti è effettuata subito, ovvero nel momento in cui si clicca su Fine. Finchè la spedizione A/B Test non sarà inviata, le eventuali possibili attività di modifica nel db collegato, saranno momentaneamente sospese.
  2. Accedi alla sezione Comunica e troverai la spedizione A/B Test creata nella categoria pronte
  3. Clicca sul subject della mail per avviare la spedizione. Puoi decidere se procedere con l’invio immediato della comunicazione o se programmarla.
  4. A questo punto puoi scegliere come effettuare l’invio finale alla restante parte del target
    1. Puoi far si che, in modo automatico, l’email vincitrice sia inviata alla restante parte del tuo gruppo email: in questo caso seleziona dopo quante ore inviare la spedizione vincitrice.
      Nota: seleziona un intervallo di tempo sufficientemente lungo (e quindi non di poche ore) per aumentare la significatività del campione e dare l’opportunità al sistema di registrare il massimo numero di riscontri (click, CTOR etc.) e assicurare consistenza e credibilità alla scelta.
    2. Puoi anche decidere di essere informato sulla comunicazione vincitrice e procedere poi con l’invio manuale della comunicazione (opzione suggerita)

 

La tua spedizione di A/B Test è così impostata. Ora puoi inviare al tuo target la comunicazione risultata più efficace, e massimizzare i tuoi risultati. Si tratta di uno strumento semplice e che permette di impostare comunicazioni differenti in pochi semplici click, ma che può darti informazioni importanti circa il comportamento della tua audience e l’andamento della tua campagna di comunicazione.

Per maggiori informazioni circa gli A/B Test consulta l’apposita sezione della guida o contatta il nostro Servizio Clienti.

E ricorda, non finisce qui. Nelle prossime puntate vedremo insieme quali siano gli elementi e i contenuti per una email chiara e originale, che attiri l’attenzione della tua audience. E scopriremo come poterlo fare con la piattaforma di Contactlab in pochi semplici passi.

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Personalizza i journey dei tuoi contatti in base alle loro azioni

 

Obiettivo

In questo tutorial vediamo insieme come poter personalizzare le attività di comunicazione verso i tuoi clienti grazie alla creazione di journey che inseriscono in modo automatico i contatti nel flusso, in base al loro comportamento.

In questo modo puoi decidere di metterti in contatto con loro quando lo desiderano, con il messaggio più appropriato e sul canale di conversazione che preferiscono.

Procedimento

La creazione di journey automatizzati ti permette di costruire veri e propri percorsi di comunicazione all’interno dei quali vengono automaticamente inseriti i tuoi contatti nel momento in cui compiono, o non compiono, una determinata azione che avrai stabilito a priori. In base al loro comportamento possono essere preimpostate una serie di attività di comunicazione.

Il journey ti permette non solo di stabilire la tipologia di azioni da compiere verso i tuoi clienti, ma anche di attivarle nel momento giusto e in modo personalizzato, in base a come il singolo contatto reagisce, o non reagisce, ad esempio a una tua mossa.

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Due contatti che ricevono una email uguale possono reagire in modo differente ed essere quindi inseriti all’interno di una stessa automazione ma gestiti in maniera distinta in base al fatto che entrambe sono il target corretto per quella email ma l’abbiano, per esempio, solamente aperta oppure aperta e cliccata per scoprire il contenuto.

Con Contactflow tutto questo diventa estremamente semplice. Le tipologie dei cosiddetti step di controllo a disposizione del brand sono due: Reagisci ad un evento e Aspetta e poi controlla.

Nel primo caso è possibile definire la condizione, per esempio semplice apertura o click di una email, che non appena viene realizzata sposta l’utente nel percorso associato al verificarsi della condizione e per quanto tempo Contactflow aspetta che si realizzi prima di spostare l’utente nel percorso associata al non verificarsi della condizione.

In caso invece di Aspetta e controlla viene verificato al termine di un periodo di tempo configurabile all’interno dello step stesso, per quali clienti la condizione risulta effettivamente verificata e per quali no. E dopo questo controllo vengono destinati a diverse tipologie di attività di engagement.

Supponiamo ora di inviare una email di benvenuto ai contatti che sottoscrivono la nostra newsletter e di voler verificare quanti di loro l’hanno aperta, per potergli inviare un codice promozionale utilizzabile sul nostro sito ecommerce al loro primo acquisto.

Vediamo insieme come fare:

  1. Dopo aver effettuato l’accesso alla piattaforma, impostato l’automazione e creato la prima azione del tuo journey, nel nostro caso una welcome mail, puoi procedere con la creazione di un elemento di controllo.
  2. Cliccando il simbolo + sotto il blocco di tipo azione Welcome Mail seleziona l’elemento Controllo tra gli step disponibili nella costruzione dell’automazione

controllo journey

  1. Clicca Scegli il tipo… per impostare il tipo di controllo che vuoi inserire
  2. Prosegui quindi con la compilazione delle informazioni per questo step.
    1. Seleziona il tipo di controllo. Nel nostro esempio Aspetta e poi Controlla
    2. Aggiungi, se desiderato, una descrizione allo step
    3. Imposta l’intervallo di tempo da aspettare prima di verificare che l’evento si sia compiuto. Nel nostro esempio impostiamo 3 Giorni
    4. Seleziona il tipo di evento tra cliccato e aperto. Nel nostro esempio impostiamo l’azione aperto

flusso controllo journey

A questo punto lo step di controllo all’interno dell’automazione è stato impostato. Sono in automatico creati due percorsi differenti e, una volta registrata o meno l’apertura e trascorso il periodo di controllo impostato in fase di creazione (3 Giorni nell’esempio), i clienti verranno indirizzati sui due rami differenti del flusso e saranno protagonisti di due diverse tipologie di comunicazione.

Ma cosa succede se selezioniamo come tipo di controllo Reagisci a un evento?

In qusto caso i contatti che compiono una determinata azione dopo la ricezione dell’email vengono direttamente inseriti in uno dei due rami del flusso, senza aspettare il periodo di verifica. Supponiamo per esempio che un contatto abbia aperto e cliccato dopo un solo giorno la comunicazione inviatagli. Selezionando Reagisci a un evento verrà inserito direttamente nel ramo di coloro che hanno cliccato non appena l’azione viene registrata senza attendere i periodo di 3 giorni dell’esempio.

Per maggiori informazioni contatta l’apposita sezione all’interno della guida di Contactflow o contatta il nostro Servizio Clienti.

 

Vuoi conoscere come gestire e automatizzare le tue azioni di marketing su un’unica piattaforma? Iscriviti al nostro webinar!

webinar journey

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Conosci i tuoi top customers e quelli che invece rischi di perdere?

Obiettivo

In questo tutorial vedremo come elaborare dati e azioni compiuti dai tuoi clienti e collezionati nel profilo unificato, per ottenere informazioni riguardo l’RFM. Acronimo di Recency Frequency Monetary, è uno dei più semplici e al tempo stesso efficaci algoritmi di segmentazione in grado di rispondere a domande come Quali sono i top customer? oppure Quali clienti possono essere considerati come persi?

L’algoritmo permette quindi di partire da dati e informazioni raccolti sull’utente, elaborarli e ottenerne di nuovi che possono essere immediatamente utilizzabili, al momento in Contactplan per la creazione di audience e campagne puntuali, e prossimamente su Contacthub andando ad arricchire il profilo unico del contatto.

Descrizione dell’algoritmo

Calcolare l’RFM dei propri clienti è molto importante e vantaggioso in quanto permette ai brand di creare campagne di comunicazione, di promozione o di engagement più puntuali o di attivare strategie di retention ritagliate sulle esigenze dei singoli clienti.

Per calcolare l’RFM sono presi in considerazione i dati di transato di ogni contatto. E più nello specifico sono calcolati:

– la Recency di acquisto ovvero quanto recente è la sua ultima transazione

– la Frequency che indica quante volte ha acquistato

– la Monetary, quanto ha speso

in una finestra temporale che va dal giorno in cui viene eseguito l’algoritmo fino a N mesi precedenti.

Una volta identificate queste informazioni, il calcolo dell’RFM prevede l’assegnazione di un punteggio a ciascuna variabile.

Questo è un passaggio molto importante dell’algoritmo in quanto si definiscono le soglie di Recenza, Frequenza e Monetary per ottenere i rispettivi voti da attribuire ai contatti.
Spesso, tale punto, viene affrontato in modo qualitativo scegliendo dei valori soglia più o meno arbitrari. Si potrebbe per esempio definire una regola del tipo: per avere un voto di Recency alto, il cliente deve aver acquistato non più di 10 giorni fa.
Perché scegliere 10 giorni e non 20? Cosa ci può guidare nella scelta di tutte le altre soglie?

A tale proposito, la piattaforma di Contactlab non considera soglie fisse ma sono calcolate in modo auto-consistente in base alle distribuzioni di Recenza, Frequenza e Monetary dei dati a disposizione nel database. Più in dettaglio, le soglie vengono calcolate utilizzando i quantili.

Utilizzando questo metodo si garantisce un naturale adattamento delle soglie, che definiscono i segmenti, consistente con l’evoluzione dei dati a disposizione e si assicura la validità dei voti attribuiti ai clienti in qualsiasi tipo di business.

Tra i parametri configurabili dall’azienda rientrano lo Score Scale ovvero il voto massimo attribuibile e il Time Span, finestra temporale espressa in mesi nella quale considerare i dati.

L’attivazione di questo algoritmo permette di sfruttare le informazioni presenti nel database, calcolarli e utilizzare le i dati emersi in diversi modi:

– differenziare le comunicazioni a seconda del comportamento dei clienti e della classificazione ottenuta all’interno del proprio database

– creare strategie di retention per i clienti che non acquistano da tempo

– costruire strategie di re-engagement per clienti con alta spesa che non acquistano da tanto tempo

– ipotizzare campagne di up-selling per i clienti che hanno una spesa nella fascia media

Esempio

Procediamo ora con un esempio che potrebbe rendere più chiaro il funzionamento e le applicazioni possibili per l’RFM all’interno del tuo business.

Consideriamo un cliente che abbia fatto un acquisto l’anno scorso spendendo 100€.

L’algoritmo confronterà la Recenza = 1 anno, la Frequenza = 1 acquisto e la Monetary = 100€ con tutta la popolazione, assegnando i corrispettivi voti di RFM = 111. Le informazioni emerse ci indicando quindi un cliente che ha acquistato tanto tempo fa, pochissime volte e spendendo poco.

Al contrario, un cliente con RFM = 555 indicherebbe un cliente che ha acquistato di recente, molto frequentemente e ha speso tanto.

Procedimento

Per attivare l’RFM è necessario:

  • Accedere alla piattaforma (link) e clicca Contactdata
  • Seleziona Portfolio, Workspace e Nodo nel pannello Impostazioni
  • Entra nella sezione Enrich. Qui trovi i box con tutti gli algoritmi disponibili e attivabili.. Se attivo il bottone sarà verde, se disattivo grigio.

Per maggiori informazioni consulta la sezione Utilizzare i pannelli per visualizzare e attivare algoritmi o contatta il Servizio Clienti.

 

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Ad Angela piacciono le scarpe rosse, le visualizza online ma non conclude l’ordine?

Obiettivo

In questo tutorial vediamo come creare una campagna per tutti i contatti che hanno cliccato e mostrato interesse per un determinato prodotto, senza effettuare però acquisti nei quindici giorni successivi.

Procedimento

Spesso capita di navigare su un sito e-commerce, visualizzare ripetutamente lo stesso prodotto ma non finalizzare l’acquisto. Perché? Non convinti della scelta, o magari semplicemente capita sempre in momenti della giornata non opportuni tipo nella confusione dei mezzi pubblici andando al lavoro, o al bar in coda per ordinare un caffè al volo?

Per un brand è molto importante conoscere quali prodotti sono visualizzati e hanno quindi attirato l’attenzione seppur non acquistati. Comunicazioni puntuali, nel momento più corretto potrebbero risollevare l’interesse già mostrato e portare al check out.

Come fare? Per prima cosa è necessario creare un segmento nel quale inserire tutti i contatti che, come Angela, negli ultimi 15 giorni hanno cliccato sulle scarpe rosse sul sito e-commerce, ma non le hanno ancora comprate e indirizzarli in seguito con la campagna corretta.
Vediamo insieme come fare:

  1. Accedi alla piattaforma ed entra in Contactplan
  2. Seleziona la voce Segmenti > Crea nuovo segmento
  3. Dai un nome riconoscibile al tuo segmento. Nel nostro esempio vogliamo selezionare tutti i contatti che hanno visualizzato senza acquistarle le scarpe rosse, il nome del segmento potrebbe essere visualizzazione senza acquisto delle Scarpe Rosse
  4. Seleziona Crea Nuova regola Navigazione sito ecommerce e in seguito Crea regola personalizzata
    Leggi Creare una regola Navigazione sito ecommerce per maggiori informazioni

  1. Conferisci un nome distintivo alla tua regola come per esempio Click al prodotto Scarpe rosse
  2. Nella voce Evento seleziona Ha interagito sul sito ecommerce
  3. E per quanto riguarda l’Intervallo temporale seleziona negli ultimi 15 days
  4. A questo punto seleziona il Tipo di evento che deve essere Uguale a viewedProduct e nella voce Nome prodotto Uguale a seleziona il prodotto di cui vuoi conoscere gli utenti che hanno cliccato. Nel nostro esempio Scarpe rosse
  5. Una volta impostati i campi clicca Aggiungi

In questo modo hai creato la prima regola del tuo segmento in cui vengono inseriti i contatti che hanno visualizzato il prodotto a cui stiamo facendo riferimento

  1. Procedi ora con la creazione della seconda regola che comprenderà tutti coloro che, negli ultimi 15 giorni non hanno effettuato nessun tipo di acquisto sul sito e-commerce
  2. Seleziona Crea nuova regola Acquisti > Crea regola Personalizzata
    Leggi Creare una Regola acquisti per maggiori informazioni

  1. Dai un nome riconoscibile alla regola. Nell’esempio potrebbe essere Zero acquisti negli ultimi 15 giorni
  2. Nel campo Evento imposta Non hanno acquistato
  3. Seleziona poi l’Intervallo temporale come Negli ultimi 15 days
  4. Come criterio di Match lascia impostato il campo ALL
  5. Una volta compilati tutti i campi clicca su Aggiungi

  1. Nel lato destro dello schermo puoi vedere le due regole in relazione tra di loro. Nel nostro esempio devono essere in relazione AND in quanto vogliamo prendere in considerazione coloro che hanno visualizzato almeno una volta le Scarpe rosse negli ultimi 15 giorni e non le hanno acquistate
  2. A questo punto puoi scegliere se Salvare il Segmento e usarlo in seguito o se Usarlo subito in pianificazione.

Ora non ti resta che procedere con la creazione di una comunicazione interessante e che invogli i tuoi contatti a procedere con l’acquisto.

Per maggiori informazioni consulta la guida di Contactplan nelle sezioni Creare una regola navigazione sito ecommerce personalizzata, Creare una regola Acquisti personalizzata e Creare nuovi segmenti.

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Aggiorna il Token Facebook e mantieni attive le tue integrazioni con la piattaforma

Obiettivo

In questo tutorial vediamo insieme come aggiornare i propri Token e mantenere attive le integrazioni Facebook, quali Lead Ads e Custom Audience, con la piattaforma.

Procedimento

Facebook ha da poco cambiato i parametri di sicurezza degli User Token modificando la durata di validità precedentemente illimitata e impostata ora a 90 giorni.

In seguito al cambiamento delle policy di Facebook ogni 90 giorni sarà quindi necessario aggiornare il token delle proprie integrazioni con la piattaforma per mantenerle attive nel tempo.

I passaggi sono pochi e semplicissimi. Vediamo insieme come fare.

  1. Accedi alla piattaforma e seleziona Contactsend
  2. Selezionare la voce del menu Configura -> Integrazioni -> Facebook

  1. Clicca sul tab Autorizzazioni

A questo punto puoi vedere lo stato delle tue integrazioni. Se risultano regolarmente attive saranno contrassegnate da spunta verde. In caso di Token non attivo saranno invece contrassegnate da un triangolo arancione.

  1. Per procedere alla ri-autorizzazione di un’integrazione clicca sul bottone “edit/modifica

  1. Clicca sul pulsante ri-autorizza per rinnovare il token di facebook
  2. A questo punto accedi al tuo profilo Facebook o, se già connesso, clicca Continua come

  1. Premi ok per consentire all’integrazione di gestire le tue pagine

8. Clicca slava per memorizzare il nuovo token

Ora il token è valido. Tornando alla schermata Autorizzazioni potrai vedere l’integrazione regolarmente attiva.

 

Per maggiori informazioni contatta il nostro Servizio Clienti. 

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Manda un’email di benvenuto ai tuoi nuovi contatti inserendoli in journey automatizzati

Obiettivo

In questo tutorial vedremo insieme come creare un’automazione ovvero una combinazione di diverse azioni all’interno di uno stesso journey per costruire piani di comunicazione che saranno svolti in automatico nei confronti di un utente, in seguito ad azioni compiute da quest’ultimo.

Procedimento

Supponiamo di voler inviare ai nuovi iscritti alla newsletter una comunicazione di benvenuto per ringraziarli del loro interessamento, approfittare per conoscerli meglio e guidarli alla scoperta del mondo del brand. Possiamo ipotizzare un’email con l’invito a cliccare e completare il proprio profilo, premiando chi porterà a termine l’operazione con buoni sconto da spendere in negozio o sul sito ecommerce. Un profilo utente aggiornato permetterà infatti al brand comunicazioni successive più personalizzate e mirate.

Ecco, tutte queste azioni possono essere collegate fra loro e inserite in un journey, nel quale i contatti entreranno non appena sottoscrivono la newsletter. E questo flusso può essere impostato con facilità, e automatizzato, grazie a Contactflow.

Vediamo insieme come fare

  1. Collegati alla piattaforma e seleziona Contactflow
  2. Ti troverai di default nella sezione Automazioni in cui puoi vedere quelle precedentemente create. Al primo accesso questa sezione risulterà vuota
  3. Clicca Crea nuova automazione e si apre la finestra di creazione della nuova automazione in cui inserire per prima cosa il nome che vorrai dare all’automazione. Nel nostro esempio potrebbe essere Welcome email e codice di sconto
  4. Procedi poi selezionando la categoria e, se desiderato, impostando una breve descrizione per l’automazione che stai creando
  5. Imposta quando far iniziare l’automazione. Nel nostro caso impostiamo Ora in modo che risulti immediatamente attiva una volta terminata la creazione
  6. Clicca infine su crea automazione
  7. A questo punto puoi vedere la schermata dove procedere alla creazione del flusso
  8. Sotto il blocco Sorgente esterna clicca il segno + per accedere agli step disponibili per la creazione del tuo journey e seleziona la voce Azione. Nel nostro esempio sarà l’invio della Welcome Mail
    Consulta la guida per vedere come creare un’Azione per automatizzare l’invio do una email

 

 

  1. Procedi poi con l’inserimento di un Elemento di controllo. Controlleremo infatti l’apertura e il click alla comunicazione inviata entro un determinato periodo di tempo. Solo i contatti che cliccheranno la prima email ricevuta saranno destinatari di una seconda email in cui è inserito il codice promozionale. A questo link puoi avere maggiori dettagli su come creare un elemento di controllo
  2. A questo punto nel ramo Non cliccato impostiamo la voce Fine. Per tutti gli utenti che entro il periodo di tempo impostato nello step di controllo non avranno cliccato la prima email, il journey terminerà in automatico senza ulteriori invii.

 

 

  1. Nel ramo cliccato seleziona il segno + e imposta un’ulteriore Azione, ovvero l’invio di una seconda email. Tutti i contatti che avranno cliccato la prima email entro l’intervallo di tempo definito nello step di controllo precedente, riceveranno questa seconda email
  2. Una volta definite le informazioni per l’invio della seconda email, procedi selezionando lo step Fine
  3. Procedi quindi con il salvataggio dell’automazione. Clicca salva come bozza se desideri procedere a ulteriori modifiche prima dell’attivazione o salva se risulta pronta

 

 

Con la creazione di questo processo abbiamo inserito il contatto all’interno di un flusso di benvenuto, per farlo sentire accolto e metterlo subito in contatto diretto con il brand, il tutto in modo automatizzato. Impostando infatti i campi e le azioni una sola volta, è possibile inviare email e inserire il contatto in un flusso preimpostato, senza doversi più preoccupare di scrivere e inviare singole comunicazioni.

 

Per maggiori informazioni consulta l’apposita sezione della guida o contatta il nostro Servizio Clienti.

 

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